mercoledì 14 settembre 2011

Kangaroo Island - 12 Settembre 2011

La sveglia suona alle 7.30. Il sole è già alto e la temperatura è gradevole. Ann, sapendo che al nostro arrivo avremmo trovato tutto chiuso in città, ci ha lasciato sul tavolo della cucina un cesto con latte,caffè solubile, burro, marmellata, miele e pane per la prima colazione. Mangiamo guardando la baia e non vediamo l'ora di cominciare il tour dell'isola. Fuori il tempo sembra bello, ma la temperatura non supera i 16-17 gradi e c'è un vento fastidioso. Saliamo in macchina e decidiamo di andare subito a vedere la baia sottostante, Emu Bay. La spiaggia di sabbia bianchissima, il colore ed il rumore dell'oceano ci fanno pensare che sia la più bella che abbiamo mai visto! in realtà, sarà forse la meno bella che vedremo...e questo la dice lunga sulle meraviglie che offre quest'isola. I locali ci dicono che la temperatura non è normale di questa stagione : l'inverno fatica a cedere il passo alla primavera e le giornate sono ancora stranamente fredde e ventose. Ma è proprio grazie a questo tempo che abbiamo la possibilità di vedere l'isola semi-deserta e visitare qualsiasi posto senza incontrare praticamente anima viva! Ci dirigiamo verso Seals Bay, nella South Coast. Sappiamo che lì c'è una numerosa colonia di leoni marini e non vediamo l'ora di poterli vedere da vicino. La strada è pressochè deserta, incontriamo forse due macchine in un'ora. Durante il tragitto ci fermiamo spesso a fotografare il paesaggio (praticamente ci fermiamo ogni 5 minuti...) : strade asfaltate che diventano improvvisamente sterrati di colore rosso, una vegetazione rigogliosa che si trasforma in una spettrale foresta di alberi bruciacchiati, alti alberi che diventano tipico bush australiano. In pochissimi kilometri vediamo il paesaggio cambiare di continuo, di tanto in tanto baciato dal sole che fa capolino tra le nuvole e ci fa sentire il tiepido calore della primavera in arrivo. A lato della strada vediamo comparire i primi animali autoctoni : vediamo un paio di ekidna, qualche wallaby e un po' di opossum. Per il momento non c'è ombra di canguri. Dopo circa un'ora di strada e con diversi stop per vedere baie meno conosciute ma comunque bellissime, arriviamo
a Seals Bay. C'è un ufficio informazioni che funge anche da biglietteria e shop. Apprendiamo che per visitare la baia ci sono due alternative : la self-guided walk, una camminata su una sorta di passerella in legno sospesa che permette di arrivare a vedere la spiaggia ed i leoni marini dall'alto. Costo 15,00 USD a testa. In alternativa, c'è la visita guidata che dura circa 40 minuti e ti porta direttamente sulla spiaggia. Costo USD 30,00. Ci sentiamo splendidi e decidiamo di fare questo investimento : non ci capiterà forse più di ammirare questi deliziosi animali così da vicino! La nostra guida è un australiano tipico sulla quarantina : alto, cappello da Indiana Jones, fortissimo accento locale e borraccia in tasca. Fatico a capire la sua spiegazione, ma lo marco stretto e cerco di tradurre quello che posso a Gas. Oso addirittura fare alcune domande...che tali sono rimaste dal momento che le risposte sono state per lo più incomprensibili!! scendiamo sulla spiaggia :i leoni marini (un centinaio) sono sdraiati pigramente al sole e si stringono gli uni agli altri per tenersi caldi. Alcuni di loro sono appena rientrati dalla pesca : sono stati in mare 3 giorni ed hanno percorso almeno 100 kilometri!
ci sono alcune femmine che allattano i cuccioli ed è uno spettacolo veramente emozionante. Uno dei piccoli emerge da un'onda e scivola velocemente a riva. La guida ci spiega che il fatto che fosse in mare da solo significa che ha finito il training con la mamma e che, quindi, deve avere almeno 10 mesi di vita. Avanza goffamente sulla spiaggia e si guarda intorno alla ricerca della madre : annusa l'aria, studia le sagome stese sulla spiaggia e, non trovandola, la chiama gridando. Qualche metro più in là la mamma fa capolino da un gruppo di femmine e risponde al richiamo.Il piccolo le va incontro e si stende al sole. Non sarebbe stato possibile vedere tutto questo dal pontile...Salutiamo i leoni marini, diamo un'ultima occhiata a questa meravigliosa baia e ripartiamo. Strada facendo notiamo delle montagne imbiancate...possibile si tratti di neve??? assolutamente no! decidiamo di verificare da vicino. La strada è tutta un susseguirsi di salite e discese e ci sembra di metterci un'eternità a percorrere quelli che dovrebbero essere si e no 15 kilometri! arriviamo in uno spiazzo e parcheggiamo la macchina. Secondo la nostra cartina dovremmo essere a Little Sahara...ma non vediamo il deserto! fiduciosi cominciamo a camminare in mezzo al bush e, appena dietro la vegetazione, ci troviamo di fronte ad un paesaggio surreale : il deserto c'è ed è un'immensa distesa di sabbia bianchissima! il contrasto tra cielo plumbeo e sabbia chiara ci regala qualche scatto molto bello. Soddisfatti, decidiamo di continuare il nostro tour. La nostra destinazione è Vivonne Bay ed è piuttosto vicina a dove ci troviamo.
Arriviamo che sono quasi le quattro del pomeriggio ed il sole comincia a calare. Parcheggiata la macchina, camminiamo verso la baia. La vista della baia ci lascia senza parole. Il tramonto tinge di rosso le rocce e l'oceano (Indiano) si infrange violentemente sulla scogliera trasformandosi in candida spuma bianca. Arriviamo più vicino possibile all'oceano, pur tenendo una discreta distanza di sicurezza (pare che anni fa un Primo Ministro australiano sia scomparso travolto da un'onda...). Il rumore dell'Oceano è incredibile e fa quasi paura! anche in questo caso, abbiamo il privilegio di visitare questo posto completamente soli. Soddisfatissimi per la giornata trascorsa in mezzo a tanta bellezza, ci mettiamo sulla via del ritorno. Ormai sono le cinque
passate e non è prudente guidare al tramonto. In effetti, al calar del sole gli animali escono allo scoperto e, finalmente, riusciamo ad intravedere anche i primi canguri. Prima di rientrare ad Emu Bay, facciamo una veloce puntatina al molo di Kingscote. Secondo voci di corridoio, la sera è possibile vedere i pinguini australiani che rientrano dalla pesca e si riposano sotto i pontili o nascosti tra le rocce. Evidentemente,però, sono nascosti troppo bene e non riusciamo a vederne nemmeno uno. Un pò delusi, saliamo in macchina e facciamo retromarcia per uscire dal parcheggio. I fari accesi illuminano una siepe e notiamo del movimento strano : sono piccoli pinguini spaventatissimi (ed anche un pò accecati dai fari...) che cercano di mimetizzarsi tra i rami! l'emozione è talmente grande che quasi dimentichiamo di spegnere le luci per non infastidirli! dopo qualche minuto di osservazione a distanza, li lasciamo tranquilli e risaliamo. Strada facendo,notiamo che molti pinguini attraversano la strada e si rifugiano nei giardini delle case ^_^.
Ore 22.30, ci facciamo un'ottima pasta col tonno, poi doccia e nanna.

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