lunedì 26 settembre 2011

Da Sydney...a casa! - 25 Settembre 2011

Si dice esista il mal d'Africa, e ci crediamo. Noi di sicuro avremo il mal d'Australia per un bel pò. E' stato il viaggio più bello della nostra vita e ci ha riempito occhi e spirito di cose indimenticabili. Abbiamo visto una moltitudine di paesaggi in uno stesso continente e toccato climi diversi; abbiamo visitato la grande città ed i piccoli paesini ; abbiamo visto la terra rossa di Kangaroo Island ed il deserto di sabbia, colori meravigliosi, spiagge deserte ed acque limpide; la meravigliosa foresta pluviale , la barriera corallina e Whitehaven, una delle spiagge più belle del mondo; abbiamo camminato per ore senza mai stancarci e scattato centinaia di fotografie; abbiamo visto moltissimi animali, tra cui canguri, koala, ekidna, casuari, wallaby e persino le megattere; abbiamo  guidato per più di 2000 kilometri, volato per più di 60 ore, e percorso in volo almeno 50.000 kilometri.
Oggi, domenica 25 Settembre, siamo a poche ore dall'arrivo in patria e le sensazioni sono molte e contrastanti : la tristezza per il ritorno e per la fine di una luna di miele bellissima, la felicità per i bellissimi ricordi che questo paese ci ha regalato. L'emozione di riabbracciare i nostri pelosi, Axel ed Olivia, che ci sono mancati tantissimo.

I ringraziamenti sono doverosi :

- innanzitutto, grazie mamme, papà e fratelli per averci sostenuto in questo progetto e per averci aiutati a realizzarlo!! grazie a parenti ed amici che, con il loro contributo, hanno fatto si che potessimo tirar fuori un sogno dal cassetto. A chi era titubante e preferiva regalarci "qualcosa che rimanesse", diciamo che questo è il regalo più bello e "duraturo" che potessero farci. Di cuore, GRAZIE A TUTTI!!!!!!

- grazie a Paola Secoli di Progetto Australia, per la sua pazienza infinita durante la stesura dell'itinerario, per aver organizzato il nostro tour in modo impeccabile e per averci seguiti passo a passo in queste 3 settimane, telefonandoci ed assicurandosi che tutto stesse procedendo come da programma.  E' stato tutto perfetto, grazie!

- grazie ad Andrea e Nicoletta che ci hanno dato l'idea del blog, un modo per dare notizie di noi a casa e per fissare, di giorno in giorno, le emozioni e le sensazioni che le tante cose che abbiamo visto hanno suscitato in noi.

- grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerci anche quando, presi dall'entusiasmo, abbiamo scritto pagine e pagine di diario. Forse non vi consolerà sapere che era solo una parte delle tante cose che abbiamo da raccontarvi! Ricambieremo con piacere il favore a chi, dopo il viaggio di nozze, ci ha subdolamente invitati per vedere "qualche" foto e ci ha inchiodati davanti alla TV con 3000 foto e svariate ore di video. Tenetevi forte ragazzi, mi sa che dovrete chiedere ferie per vedere il nostro reportage ;-)

- grazie alle nostre MBT che ci hanno permesso di camminare per kilometri senza problemi e, per di più, aiutandoci a rassodare glutei e cosce. Forse dovrei dire "aiutandoMI"...

- grazie mamma e papà per aver accudito le nostre piante durante la nostra assenza! dev'essere stato un lavoro non da poco ;-)

- grazie Electra, sapere i nostri due pelosi nelle sue zampe ci ha permesso di vivere questa esperienza senza ansia e sicuri che Axel ed Olivia si sarebbero sentiti in vacanza quanto noi!

- soprattutto, GRAZIE di cuore agli amici che domenica si sono fatti trovare in aeroporto per festeggiare il nostro ritorno dal viaggio di nozze!! io e Gas eravamo a dir poco increduli quando abbiamo visto il comitato di accoglienza, e troppo orgogliosi di avere amici come voi! ci avete fatto un bellissimo regalo ragazzi, non lo dimenticheremo mai...

Per maggiori informazioni sul nostro itinerario, curiosità, consigli e suggerimenti, siamo a disposizione! se dopo aver letto il nostro diario di bordo non vi sarete stancati troppo e vi sarà venuta voglia di partire, il nostro consiglio è di rivolgervi a www.progettoaustralia.it. Direttamente da Brisbane, italiani che vivono in Australia da anni, organizzeranno il vostro viaggio su misura al prezzo di un low cost e vi seguiranno per tutta la durata della vacanza. Provare per credere ;). Precisiamo che non riceviamo compensi per questa pubblicità e che siamo semplicemente clienti molto soddisfatti ^_^.

Ciao a tutti, ci vediamo alla prossima avventura!!!!!
Gli sposi Francesca e Gastone



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Sydney - 24 Settembre 2011


Ci svegliamo alle 8.00 per la prima volta in 3 settimane. Doccia, sistemazione bagagli, e rieccoci di nuovo in pista per l'ultima giornata australiana. Usciti dall'albergo cerchiamo un posto per fare colazione. Notiamo poco distante delle bancarelle in una piazzetta : è il mercato biologico che si tiene in questo quartiere ogni sabato mattina. Frutta, verdura, miele, succhi di frutta 100% naturali, pane, dolci...c'è di tutto! a questo punto ci fermiamo e decidiamo che la nostra colazione sarà al sacco, seduti su una panchina con apple pie in una mano e succo di frutta dall'altro. Indubbiamente la colazione più salutare che abbiamo fatto qui, oltre che la meno costosa!
Decidiamo di tornare nel quartiere The Rocks per acquistare dei souvenirs che avevamo visto all'inizio della vacanza. La brillante idea ci costa qualche altro kilometro a piedi in giro per la città, il quartiere non è proprio vicinissimo a dove ci troviamo noi. Poco male, il percorso si snoda tra vie piene di negozietti, i giardini botanici, The Domain ed il Circular Quay. Assaporiamo queste ultime ore a Sydney passeggiando rilassati e senza più l'ansia di fotografare la città da ogni angolazione (anche perchè avevo dimenticato la macchina fotografica in albergo...). Oggi sembriamo un pò meno turisti e un pochino più padroni del posto! The Rocks è senza dubbio il quartiere più caratteristico di Sydney e, di certo, il nostro preferito. Siamo fortunatissimi, oggi c'è il mercatino e la strada è piena di bancarelle che vendono ogni cosa e di stand gastronomici. Altro giro di souvenirs ed è ora di pranzo. L'appetito non è moltissimo, così optiamo per dei wraps, delle specie di piadine arrotolate e farcite con pollo al curry (spezia a quanto pare immancabile in ogni piatto) ed insalata, per niente male. Comincia a scendere una leggera pioggerellina e siamo costretti a rubare 1 metro quadrato di spazio sotto gli ombrelloni di un ristorante.
Ci incamminiamo e, ad un certo punto, notiamo della gente in mezzo alla strada ed un uomo steso a terra che si lamenta. Pensiamo sia stato investito e, da veri curiosi, ci fermiamo poco distante per vedere cos'è successo. La gente intorno all'uomo se ne va e con lui resta solo un ragazzo...a fargli lo stretching ad una gamba in mezzo ad una via principale! stava facendo footing e gli è preso un crampo mentre attraversava. La scena, vista dal vivo, è veramente esilarante anche perchè, appena questo si è riprende, si alza da terra correndo via come se nulla fosse, lasciando il suo soccorritore in mezzo alla carreggiata come uno scemo ^_^.
Le ore passano e, purtroppo, siamo costretti a rientrare in albergo, alle 15.45 passerà lo shuttle a prenderci per portarci in aeroporto. Questa volta prendiamo l'autobus, non c'è tempo per fare dei kilometri a piedi. Per l'ennesima volta, il pulmino arriva con 20 minuti di anticipo : accidenti, se non fossimo così puntuali, ci sarebbero saltati tutti i pick-up!
Salutiamo Sydney, la nostra vacanza è davvero finita, il volo Emirates per Venezia, via Bangkok e Dubai ci aspetta.

Da Airlie Beach a Sydney - 23 Settembre 2011


La nostra permanenza nel bellissimo Queensland volge al termine. Alle 12.20 passerà a prenderci lo shuttle per portarci all'aeroporto di Proserpine. L'idea era di alzarci con calma, almeno oggi. Purtroppo, però, sbaglio a leggere l'ora sul telefono e sveglio Gas alle 7.00...che torda! A questo punto il sonno è perso (si fa per dire) ed è inutile rimettersi a dormire. Facciamo una doccia e scendiamo per la colazione. Alle 9.00 usciamo per fare due passi, magari in centro. Aspettiamo 10 minuti alla fermata dell'autobus, ma sembra non passi nessuno. Non ci perdiamo d'animo e decidiamo di fare una passeggiata sul lungomare : i due passi diventeranno quasi 3 kilometri sotto il sole!
La camminata lungo il porto è bellissima e vale la pena farla con calma. E' venerdì mattina è c'è molta gente in ferie ad Airlie Beach (oppure molta gente che non ha bisogno di lavorare viste le case e gli yachts che ci sono da quelle parti...). Il nostro abbigliamento "da Sidney" non è l'ideale visto il caldo che fa e cerchiamo di stare all'ombra.
Proseguiamo la camminata e ci troviamo in un parco super affollato di famiglie con bambini : anche qui come a Cairns c'è Lagoon, una bellissima zona verde dotata di spazi per il picnic e zone barbeque da utilizzare liberamente, oltre ad una bellissima piscina. Ci sediamo in un bar e ci beviamo un caffè. La nostra vacanza sta volgendo al termine, e pagheremmo per poter godere di questo sole primaverile ancora per un pò.
Facciamo qualche acquisto e torniamo all'albergo in taxi. Fortunatamente, siamo come sempre in anticipo sulla tabella di marcia : lo shuttle arriva 20 minuti prima del previsto e non ci trova impreparati. La destinazione è l'aeroporto di Proserpine che dista qualche kilometro da Airlie Beach. Durante il tragitto guardiamo fuori dal finestrino e la malinconia si fa sentire. La nostra luna di miele si sta avviando al termine purtroppo.
L'aeroporto è quasi più piccolo di quello di Kingscote e, oltretutto, lo stanno ristrutturando e ampliando. Il caos regna sovrano e la sporcizia pure. Facciamo il check-in e andiamo al nostro gate : difficile sbagliare dal momento che ce ne sono 2 in tutto! attendiamo una mezz'ora e ci imbarchiamo. Passeremo per Brisbane prima di arrivare a Sydney. Entrambi i voli sono tranquilli e arriviamo a Sydney nel tardo pomeriggio.
L'autista che ci porta all'albergo, in zona Kings Cross, è un cinese un pò irascibile ed è lo stesso che ci era venuto a prendere all'arrivo a Sydney 3 settimane prima. Gli dico il nome dell'albergo, De Vere, e lui non capisce. Me lo ripete un pò piccato pronunciandolo in un modo tutto suo! io non avrò una pronuncia meravigliosa, ma accidenti la sua è molto peggio! poi quasi litiga con un ragazzo e ci fa 10 minuti di predica sul fatto che "questo è uno shuttle e non un taxi, se volete che arrivare fino a dentro la hall dell'albergo, scendete e arrangiatevi!". Le risate si sprecano per tutta la durata del viaggio ^_^.
Eccoci di nuovo a Sydney, da dove è iniziata la nostra luna di miele. La città ci accoglie con la solita temperatura e le solite condizioni meteo, 18 gradi e pioggia. Mi sembra di essere a Londra...
L'albergo è più decentrato rispetto a quello in cui avevamo alloggiato giorni fa, e lì per lì storgiamo un pò il naso. In realtà, Kings Cross ha un suo indiscutibile fascino ed ha meno l'aria della grande metropoli. Ci sono molti locali e ristoranti che offrono cucina internazionale e molti negozietti in cui si può acquistare senza svenarsi troppo. Per cena scegliamo il ristorante Malesiano; il cibo non è male e le porzioni piuttosto abbondanti. Il prezzo è degno di Sydney.Facciamo due passi per sgranchirci le gambe e digerire il pasto non leggerissimo e, verso le 23.00 torniamo in albergo.

sabato 24 settembre 2011

Airlie Beach e Whitsundays Island - 22 Settembre 2011

Il Maxi Ragamuffin 
Ore 7.00 : stamattina abbiamo preceduto la sveglia di 5 minuti, grande giorno oggi! Alle 8.00 abbiamo il pick-up dall'albergo e la destinazione è veramente da favola,Whitsundays e Whitehaven Beach, il mio sogno! Guardo fuori dalla finestra e mi dispero : il cielo è cupissimo e ci sono tutti i presupposti per una bruttta giornata di pioggia. "Ecco" dico a Gas, "1 anno che aspetto questo momento e guarda che razza di tempo c'è fuori. Non ci posso credere!!". Gas, da inguaribile ottimista, "sente" che il tempo migliorerà. Io sbuffo, delusa come non mai, infilo il costume e mi preparo.
Questa volta l'alloggio prevede anche la colazione, evvai! mentre beviamo il nostro caffelatte, sentiamo parlare veneto stretto....possibile?? eh si, sono proprio veneti! ci salutano e, quando rispondiamo, si entusiasmano nel capire che siamo italiani! ma la sorpresa è ancora più grande quando diciamo di essere veneti. Veniamo circondati da un pò di gente e scambiamo in pò di battute. Per la seconda volta in questo viaggio, abbiamo beccato la comitiva del Veneto Club di Melbourne! Ci chiedono se la sera saremo ancora lì e se cantiamo con loro qualche canzone veneta ^_^. Mmmmmh non male come programma per la serata hehehehehehehe
Il pullman passa puntualissimo e, dopo qualche altra fermata, si dirige al porto. Vista l'esperienza di qualche giorno fa sulla barriera corallina, mi aspettavo un'altro mega catamarano come quello che ci aveva portati sulla piattaforma in mezzo all'Oceano. Invece, ad aspettarci c'è una magnifica barca a vela! e chi se lo aspettava?? io e Gas siamo emozionatissimi, non abbiamo mai fatto una gita in barca a vela, e cominciare con una meta come questa ci sembra un sogno. L'equipaggio è in gamba e molto simpatico, la ciurma divertente. C'è vento ed il cielo è coperto, ma ci divertiamo un sacco e ci godiamo questa nuova esperienza. Tutta la ciurmaglia è chiamata a partecipare attivamente e, di tanto in tanto, ci viene chiesto di spostarci in un punto o nell'altro della barca per bilanciarla o di aiutara. La velocità è perfetta e leggiamo una certa soddisfazione negli occhi dello skipper. Passiamo tra una moltitudine di isole, più o meno grandi (sono 74 in tutto...), e cerchiamo di fare qualche foto decente. Purtroppo, il cielo basso ed un pò di foschia, non ci regalano le condizioni di luce migliori per fotografare tanta meraviglia.
Dopo 2 ore circa, aggiriamo un'isola e ci troviamo di fronte uno spettacolo stupendo : la bianchissima spiaggia di Whithaven Beach, 7 kilometri di sabbia candida!! davanti ai nostri occhi abbiamo un sogno che dura da 1 anno, siamo quasi increduli. L'acqua ha mille sfumature, sembra finta; a riva si vede qualche pesce. Lo skipper ancora la barca a 100 metri dalla spiaggia e fa preparare il gommone che ci porterà in riva. In due viaggi, tutti gli ospiti vengono portati sulla spiaggia. Incredibile ma vero, la previsione di Gas è giusta : le nuvole si aprono e si affaccia un sole bellissimo. Appoggiamo i piedi sulla sabbia e la sensazione è indescrivibile, sembra borotalco. Camminando, si ha una sensazione stranissima sotto i piedi, quasi come se scricchiolassero. In pochi minuti siamo tutti in costume e pronti per un bagno in queste acque cristalline. Mettiamo un piede in acqua ed è freddissima! mannaggia, un mare così bello non può essere così freddo! normalmente, mi rifiuto di buttarmi se l'acqua è gelida...ma qui siamo a Whithaven, come posso tornare a casa senza averci fatto una nuotata?! dotata di tutta la mia forza di volontà, mi immergo lentamente cercando  di prendere temperatura. Dopo qualche minuto mi butto e comincio a nuotare come una pazza per scaldarmi. Gas, ovviamente, è già immerso da mezz'ora...che meraviglia!!! galleggiamo e ci sembra di essere sospesi in aria da quanto l'acqua è trasparente! siamo felici come bambini, è davvero un paradiso questo. Usciti dall'acqua, ci aspetta un buffet sulla spiaggia. Mangiamo e nel frattempo ci guardiamo intorno. Whitehaven è stata definita una delle 10 spiagge più belle del mondo, per la precisione, sembra sia la quarta in graduatoria. A vederla, riesce difficile immaginare che esista addirittura qualcosa di più bello. Facciamo foto su foto, chissà se mai la rivedremo!
E' ora di risalire a bordo, peccato. Il gommone ci riporta a bordo del Maxi Ragamuffin, si salpa. Il vento è calato moltissimo e in più di un'occasione lo skipper è costretto ad andare a motore. Ad un certo punto, vediamo qualcuno alzarsi in piedi ed indicare un punto nell'Oceano : ma quella è una megattera!!!!! accidenti, non ci siamo fatti proprio mancare nulla in questa vacanza! ce n'è più di una e si divertono ad entrare ed uscire dall'acqua sbattendo la coda. Restiamo incantati ancora una volta, questo paese è incredibile e non sappiamo mai cosa ci riserva.
Alle 5 p.m. arriviamo in porto. Siamo felicissimi e e anche molto stanchi. Tornando all'albergo, ripensiamo alla giornata appena trascorsa, sarà indimenticabile.
Dopo la doccia, decidiamo di cenare in albergo; il centro dista quasi 3 kilometri e non abbiamo voglia di muoverci. Stasera carne e verdura! entrambi i piatti sono ottimi, il prezzo in linea con gli altri ristoranti.
Whitehaven Beach
Cadiamo dal sonno, sole e mare ci hanno distrutti oggi! alle 22.30 dormiamo.

mercoledì 21 settembre 2011

Da Mission Beach ad Airlie Beach - 21 Settembre 2011

L'alba vista dal Sanctuary - h. 6.15 a.m.
Ieri sera ho finito di aggiornare il blog subito dopo cena e pensavo saremmo andati a letto subito, ma non è stato così. La zona lettura e relax del Sanctuary offre, oltre ad un buona varietà di libri, anche giochi in scatola, una chitarra e un mazzo di carte da scala 40. Come resistere ad una sfida in mezzo alla foresta pluviale? Gas recupera le carte e mescola. Nel farlo, qualche carta si sbriciola ed un leggero pulviscolo ricopre una parte del divano in pelle marrone. Mi sa che non vengono utilizzate da almeno una decina d'anni...
Ci guardiamo intorno : sono solo le nove di sera, ma a parte noi ed il proprietario, gli altri ospiti sono già tutti a letto. Gli chiedo se deve chiudere e mi risponde che noi possiamo restare lì quanto vogliamo ; ci fa vedere come spegnere le luci e va a letto. Restiamo 5 minuti a stupirci per il fatto che non viene chiusa nessuna porta, a parte quella dove c'è la cassa. Anzi, l'ingresso non ha nemmeno una porta ed i finestroni che conducono nella balconata in legno hanno tutte le vetrate aperte. Potenzialmente chiunque potrebbe entrare, rubare qualsiasi cosa ed andarsene indisturbato. Di fatto, a nessuno verrebbe mai in mente di farlo. Sarà il nome, ma al Sanctuary si respira un'aria un pò mistica e, secondo me, viene percepita da chiunque abbia la fortuna di capitarci. 
La partita inizia e insieme a lei anche le nostre risate. Con un occhio controlliamo le carte e con l'altro teniamo d'occhio una gran varietà di insetti e di altri animali. Una rana colorata giace placidamente su uno dei tavoli del ristorante; un cavalletta gigantesca vola sopra le nostre teste e si sposta da un muro all'altro; uno strano insetto mi si appoggia sulla spalla, lo guardo e caccio quasi un urlo : sembra un piccolo scorpione! in realtà crediamo fosse una specie di falena, ma molto più grossa...e sinistra! la partita finisce 3 a 2 per Gas. Ho perso per colpa degli insetti, non c'è dubbio. 
Sono le 22.30 e andiamo a dormire. Il primo quarto d'ora dentro la palafitta lo passo facendo bonificare il locale a Gas. Da sotto le lenzuola lo dirigo nella ricerca di insetti, ragni e qualsiasi altro ospite indesiderato. Dopo aver educatamente messo alla porta una cavalletta, Gas riesce finalmente a mettersi a letto e mi trova avvolta nelle lenzuola come una larva, con solo il viso scoperto. Lì dentro non entra nemmeno una formica, ma la precauzione non è mai troppa! Gas mi guarda con compassione, spegne la luce e dorme dopo 10 secondi. Io, da dentro il mio bozzolo, faccio altrettanto. Ad una certa ora della notte mi sveglio ed il caldo mi costringe ad uscire da sotto le lenzuola. Un'arietta leggera entra dalla rete che ci circonda e mi rinfresca : finalmente mi godo l'esperienza di dormire in mezzo ad una foresta antichissima e in compagnia dagli animali che la abitano. Animali che sembrano essere tantissimi lì fuori! sentiamo versi di tutti i generi, tra i quali una specie di risata fortissima. Gas pensava fosse un gruppo di ragazzi che faceva baldoria...dietro alla testiera del letto ogni tanto si sente un fruscio sull'erba. C'è una vita frenetica di notte, e noi siamo nel cuore della festa. Con un occhio aperto ed uno chiuso, mi rimetto a dormire. Questa volta la sveglia non suona nemmeno e alle 6 e poco più io e Gas siamo in piedi con le macchine fotografiche in mano : non vogliamo perderci l'alba, è la prima che riusciamo a vedere. Andiamo nello stabile principale e saliamo le scale che, dalla zona cucina, portano alla hall. Da lì il panorama è incredibile e certamente avremo modo di fare delle belle foto. Appena arrivati in cima, Gas farfuglia qualcosa a proposito del Casuario. Certo, come no, dice di avere appena visto un casuario zampettare sul sentiero. Hehehehehehe sono 10 gg. che cerchiamo di vederne uno ed ora pretende di farmi credere che è lì a due passi da noi!! ridendo, arrivo in cima alle scale...e vedo un casuario!!! anzi, ce ne sono addirittura due! non capiamo più nulla! questa specie di struzzo nero è lì davanti a noi che si fa una passeggiata tra le palafitte e becca un pò d'acqua da un vaso. Non riusciamo a crederci : le strade sono piene di cartelli che avvertono della presenza di questi timidi uccelli, ma noi non abbiamo mai avuto la fortuna di vederne uno. Ora davanti a noi ce ne sono addirittura due e ci osservano un pò incuriositi e un pò in allerta. Arriva una coppia di americani che si dirige verso il bagno.Tentiamo inutilmente di fargli capire a gesti che non è il caso che procedano, ma è troppo tardi : girano l'angolo e quello che a noi sembra il maschio, gli si piazza davanti. Leggiamo il panico dietro gli occhiali del tipo, avere un casuario a meno di 1 metro non è una bella cosa. Lo sperone che hanno in testa e che, forse, usano per farsi spazio in mezzo alla vegetazione, ha anche ucciso delle persone. E' il maschio che cova le uova e le protegge da ogni pericolo, e guarda caso questa è la stagione degli amori! i due signori arretrano molto lentamente e si buttano in mezzo alla vegetazione per mimetizzarsi. Se non fosse che la situazione è davvero rischiosa, ci sarebbe da farsi una gran risata. Il maschio non li perde d'occhio e li tiene sotto tiro per almeno 5 minuti, fermo immobile. La femmina, nel frattempo, resta indietro di qualche metro ed osserva. Gas, incurante del momento drammatico che marito e moglie stanno vivendo in mezzo alla foresta, scatta foto a raffica, sia al simil struzzo che a loro...il pericolo rientra e la coppietta piumata continua la passeggiata romantica scendendo il sentiero. Gli americano sono salvi e noi abbiamo finalmente visto due esemplari di questo stranissimo uccello in via di estinzione.
Vogliamo partire prestissimo, oggi ci aspettano 600 kilometri per arrivare ad Airlie Beach e dobbiamo riconsegnare la macchina entro le 5 del pomeriggio. La colazione viene servita molto in ritardo e, alla fine, riusciamo a farci portare al parcheggio solo alle 9.00.  Per recuperare il tempo perduto, decidiamo di non fare soste se non strettamente necessarie. Il viaggio è lungo e spesso interrotto per via di lavori sul manto stradale, la strada è una sola e non abbiamo alternative. A dieci, quindici minuti di coda alla volta, le ore si allungano a dismisura. Siamo stanchi e si vede;cerco di stare sveglia per fare compagnia a Gas, ma non ho nemmeno la forza di parlare. Guardo fuori dal finestrino e vedo il paesaggio mutare di continuo : ad ogni viaggio in macchina, vediamo un'Australia diversa e questa cosa ci affascina moltissimo. Ormai siamo quasi arrivati, siamo a 40 kilometri da Airlie Beach e sembra che non ci siano altri stop per lavori in corso. Col morale un pò più alto, ripassiamo mentalmente le cose da fare all'arrivo. Dopo un paio di kilometri, notiamo del fumo salire dalla foresta. Abbiamo visto questa cosa altre volte, ma ora ci sembra diverso. Il fumo sale e si fa sempre più denso, notiamo dei rallentamenti. Ad un certo punto la colonna di macchine si ferma : di fronte a noi ci sono delle fiamme altissime ed il fumo, diventato nero, ricopre il cielo. Da dentro la macchina osserviamo questo spettacolo impressionante : ambulanze, vigili del fuoco, polizia ci sfilano di fianco. Non capiamo bene cosa sia successo, fatto sta che passa quasi mezz'ora e siamo ancora tutti fermi. Finalmente ci fanno passare e possiamo proseguire il viaggio. L'odore di bruciato ha invaso l'abitacolo e ci bruciano le narici.
Un pò affumicati, arriviamo ad Airlie Beach : sono quasi le 5 del pomeriggio e siamo in viaggio da più di 7 ore. Troviamo senza difficoltà il Club Crocodile che ci ospiterà per i prossimi due giorni. Il posto non è tra i più belli che abbiamo visto in questi giorni, ma non è male. Lasciamo le valigie in camera e, dal momento che dobbiamo restituire la macchina ad Europcar, andiamo a fare due passi in centro.
Airlie  Beach è una piccola località turistica con una via centrale e molti negozi e locali. Passando notiamo il porto ed i mega yacht attraccati. Però... Oggi abbiamo saltato il pranzo e la fame comincia a farsi sentire, quindi decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. Non abbiamo pazienza di controllare i prezzi sui menù esposti, e ci dirigiamo verso il primo Mc Donald che troviamo. Il locale non si distingue certo per l'igiene, e quasi mi pento di non aver speso 22 dollari per una pizza margherita! alla fine mangiamo un panino appoggiando mezza natica sulla sedia e nemmeno un gomito sul tavolo. So già che la nostra leggerezza mi costerà almeno un mega bubbone sul viso domani mattina...
Per tornare in albergo, non potendo più contare sull'auto, prendiamo un taxi. Il nostro autista è una donna e la macchina è proprio da signora! USD 9,50 e siamo in albergo. Una bella doccia e finalmente un letto...domani mattina la sveglia suonerà di nuovo presto, alle 8.00 si parte per le Whitsundays, il mio sogno!
Il Cassowary
Buona notte tutti ;-)

martedì 20 settembre 2011

Da Palm Cove a Mission Beach - 20 Settembre 2011

La spiaggia di Palm Cove
Dopo la notte trascorsa nel favoloso Mantra Anphora, ci svegliamo ritemprati alle 8.00. Incredibile ma vero, ci sono già dei bambini in piscina...ma come fanno???
Tempo di rimettere in valigia due cose e scendiamo per il check-in out. Un veloce sguardo alla spiaggia che non siamo riusciti a vedere la sera prima, un paio di foto e poi via. Oggi ce la prendiamo con comodo, forse troppo. Ci aspettano 160 kilometri tra strade di montagna e superstrada e dobbiamo arrivare a destinazione possibilmente di giorno : l'ultimo tratto per arrivare all'alloggio che ci aspetta a Mission Beach è a dir poco impervio e dobbiamo chiamare la reception perchè ci vengano a prendere con un 4x4. 
Di passaggio, vogliamo tornare al villaggio Kuranda e prendere un pò di souvenirs che avevamo adocchiato. Ci diamo un massimo di 2 ore per lo shopping, ma ne passeranno almeno 3...quel posto è favoloso! ne approfittiamo per fare anche colazione ed entriamo in uno dei tanti bar che ci sono. Il proprietario è stato 6 mesi a Lucca e mastica 4 parole di italiano. Ci fa un ottimo cappuccino e ci da due fette di torta degne di Nonna Papera. Mangiamo con appetito, paghiamo e ci rimettiamo in marcia. Tra un acquisto e l'altro, è quasi l'una e siamo ancora molto distanti dalla meta. E' il caso di darsi una mossa! partiamo e decidiamo che non ci saranno altre distrazioni fino a Mission Beach, nemmeno il pranzo. Arriviamo senza problemi al parcheggio ed incrociamo il pick-up che ci dovrà portare al Sanctuary insieme alle valigie. Attendiamo 5 minuti il suo ritorno, carichiamo i bagagli e cominciamo a salire. La strada ha un'inclinazione incredibile, fa fatica ad andar su persino il Landrover. Intorno a noi la natura è ancora più selvaggia di quanto avessimo immaginato, non deve essere stato uno scherzo costruire qui sopra e creare una via di accesso in mezzo a questa incredibile densità di alberi. Arrivati alla reception, il nostro autista ci chiede di accomodarci dentro per fare il chek-in. Il posto è magnifico : tutto open, tutto in legno. Sobrio ma elegante, veramente bellissimo. Su un lato c'è una vetrata altissima con vista sulla foresta. La reception è in una hall, che pero' è anche zona living, zona relax, bar e ristorante. L'arredamento è quanto di più azzeccato possa esserci in un posto come questo (nato per fare corsi di yoga), tutto si fonde con la natura e con i suoi colori, non stona nemmeno il colore dei tappeti! e per confermare ulteriormente lo stile un pò zen del posto, prima di entrare ci chiedono di toglierci le scarpe. Facciamo il check-in a piedi scalzi, non credo ci capiterà di nuovo ^_^. Scopriamo che il nostro alloggio è persino più spartano di quanto pensassimo : si tratta di una palafitta in mezzo alla foresta pluviale. All'esterno c'è un piccolo terrazzo ad L con due sedie di plastica. Gli alberi sono a 20 cm. da noi, tutto intorno. All'interno c'è un letto matrimoniale ed un comodino. Nessun piano d'appoggio, nessun armadio, solo 4 grucce appese al muro. Cio' nonostante ne siamo entusiasti! Paola ci aveva detto che era sicura ci sarebbe piaciuto, ma il fatto del bagno in comune mi aveva un pò bloccata. Invece è talmente bello il posto che la mancanza di qualche comfort è passato in secondo piano! posiamo le valigie in un angolo, tiriamo fuori lo stretto necessario e ci mettiamo il costume. Scendendo 30 metri rispetto al nostro alloggio c'è una piccola piscina in mezzo al verde. Gas si butta senza indugio, io misuro la temperatura dell'acqua con l'alluce destro e decido che il bagno oggi non mi va poi così tanto...mentre aspetto che il sirenetto faccia due bracciate (nel senso che due riesci a farne vista la grandezza della piscina), faccio qualche foto e mi faccio succhiare il sangue dai tafani!! finito il bagno, Gas si asciuga e scendiamo verso la spiaggia. Per salire e scendere le strade sono due : una percorribile solo con jeep e affini, l'altra a piedi. Quest'ultima è lunga 600 metri e, oltre ad essere piuttosto ripida, è anche discretamente dissestata. Sfortuna vuole che abbia dimenticato le mie scarpe da trekking in macchina e che indossi un paio di infradito...vi lascio immaginare la paura che mi ha accompagnata in questo percorso fino alla spiaggia, col pensiero di avere i piedi scoperti ed un sacco di animali velenosi in mezzo al verde! Secondo il ragazzo che ci ha dato qualche indicazione sul posto, il sentiero si percorre in circa 10 minuti. Io ce ne ho messi forse 4....volavo su arbusti e rocce come un'indemoniata. Arrivati al parcheggio, recupero le scarpe e le indosso in velocità. Nel frattempo i tafani si divertono a bersagliarci gambe e braccia.  La spiaggia è a 200 metri. Scendiamo e si, ancora una volta Paola aveva ragione, è bellissima. Ci sono solo 4 persone e possiamo fare qualche bella foto sfruttando la luce rossastra del tramonto. Abbiamo prenotato la cena per le 19.00, sono le 17.30. Ci rimettiamo in cammino e ci rendiamo conto di quanto sia davvero in pendenza la strada! dopo 10 minuti di camminata spezza-gambe, arriviamo in cima col battito a 200 e la necessità di una bella doccia. Prima, però, usiamo la scusa della foto al tramonto per sederci sulla panchina con vista sulla foresta. Siamo in meditazione (...cercavamo di riprendere fiato...) e Gas mi dice che a due metri da me c'è un enorme ragno nero. Ah beh, giusto per stare più tranquilla! tiriamo fuori le macchine fotografiche e bersagliamo di foto  il nostro aracnide. Qualche minuto dopo, il proprietario del posto ci informa con noncuranza che si tratta di un Golden Silk Weaver Spider, un ragno velenoso ma non mortale. Meno male, mi sento meglio a sapere che potrei cavarmela con sole 24 ore di atroci dolori...O_O  
OK, il tramonto va a farsi benedire, non ho nessuna intenzione di rischiare la vita per una stupida foto! Dopo la sudata appena fatta e con l'umidità che c'è, è il caso di farsi una doccia. Recuperiamo le nostre cose e ci dirigiamo nei bagni comuni. Non male, pensavo peggio. Alle 19.00 ci sediamo per la cena. Una decina di minuti dopo ci viene servito un piatto che resterà nella nostra memoria per la delicatezza e lo squisito mix di sapori. E' un filetto di quello che in lingua aborigena si chiama Barramundi, un pesce di fiume. Lo presentano su un letto di patate arroste e spinaci appena saltati ed una deliziosa salsa di senape e crema di cocco. A dir poco squisito!!! concludiamo con un dolce al cioccolato altrettanto buono. Voto : 10. Si sono giocati la lode con il caffè macchiato, discreto ma non eccezionale. O forse abbiamo sbagliato noi a chiederlo, da buoni italiani. 
Bene, sono le 21.40 e siamo rimasti solo io e Gas nella hall a scrivere sul pc...mi sa che è già ora di dormire da queste parti....buona notte a tutti! domani ci aspettano 540 kilometri per arrivare ad Airlie Beach.
Golden Silk orb-Weaver Spider

lunedì 19 settembre 2011

Cape Tribulation e Palm Cove - 19 Settembre 2011

La notte è stata po’ tormentata : i maialini selvatici e tutti i loro amici della foresta, sembravano aver deciso di fare un party fuori dalla nostra porta. Urla, grugniti, rumori vari non ci hanno fatto dormire troppo bene. In più, ad ogni movimento il letto cigolava che era un piacere! La sveglia, incurante della nostra nottata quasi in bianco, suona puntuale alle 7.30. Questa volta la ignoriamo deliberatamente e dormiamo ancora una mezz’ora con gli occhi coperti dalle mascherina della Emirates : oltre ai vari rumori notturni, non esiste nulla che non lasci filtrare la luce del giorno in camera L. Purtroppo il giorno prima non abbiamo avuto il tempo di prendere qualcosa al supermercato (diciamola tutta : non esisteva un supermercato da quelle parti!) e non possiamo sfruttare la nostra mini-cucina. Rifacciamo per l’ennesima volta le valigie :ormai siamo dei veri esperti e riusciamo a sistemare tutto in pochi minuti. Aver  tradito la sveglia ci costa caro, sono le 9.00 e siamo appena usciti dal bungalow. Stasera si dorme a Palm Cove, ma prima è d’obbligo una tappa che già dovevamo fare ieri, Cape Tribulation. La nostra guida  la descrive come meta imperdibile, “là dove la foresta pluviale incontra l’Oceano”. Speriamo di non rimanere delusi dopo una presentazione del genere! Prima di tutto, però, ci fermiamo per colazione e, non essendoci molte alternative in zona, decidiamo di tornare al Crocodylus Village. Alla luce del giorno l’ambiente sembra migliore della sera prima. Non c’è più ombra di pubescenti a piedi scalzi e con i capelli arruffati e l’età media si è decisamente alzata. Ordiniamo due pancake con crema e frutta e due latte macchiato. Ci portano un pancake a testa,  diametro 25 cm. ed altezza 2 cm., con 1 kilo di crema vanigliata piazzata sopra.  La frutta è ananas a pezzetti. Dal bar, invece, ci arrivano un latte macchiato….ed un macchiato! Mi sa che non ci siamo capiti. Il pancake è inaffrontabile per il mio stomaco già debilitato da giorni di dieta molto poco mediterranea e non va giù nemmeno morto. Ne mangio 1 quarto e alzo bandiera bianca. Gas mangia il suo ma, incredibilmente, si rifiuta di finire il mio, deve fare proprio schifo! Vado a pagare e scopro che nel menù non c’era scritto “latte macchiato” ma latte sopra e macchiato sotto…per loro il “latte” è un latte macchiato, ed il “macchiato” è il nostro caffè macchiato. Ok, forse mi sono capita solo io dopo questa spiegazione….poco male, per una volta il caffè non era per niente male, e per 3,50 USD mi sembra anche giusto.
Cape Tribulation dista circa 26 kilometri da Daintree. La strada è come sempre una serpentina che passa tra foresta ed Oceano, il panorama è sempre molto piacevole. Arriviamo e parcheggiamo. La stradina che porta alla spiaggia attraversa un campeggio ed è incredibile : mangrovie a destra e a manca, ruscelli, pappagalli e farfalle. Ci sono anche i coccodrilli e sicuramente serpenti e molto altro, ma noi non vediamo nulla e camminiamo sciolti in mezzo alla natura. La spiaggia è come sempre molto bella, ma manca qualcosa : non ci doveva essere il fiume che sfocia nell’Oceano?? Giriamo in lungo e in largo, ma non c’è traccia del Ryker’s River. Come spesso ci è capitato in questi giorni, una coppia di Australiani ha notato il nostro sguardo perso nella cartina e si è fermata a chiedere se avevamo bisogno di aiuto. Il tipo, guarda caso, ha origini siciliane e mastica qualche parola di italiano. Quando ci da le indicazioni, però, ci parla in inglese “perché qui siamo in Australia e dobbiamo parlare inglese!”. E va beh, basta che ci dica dove andare, a noi va bene anche se parla aborigeno…dobbiamo risalire fino al parcheggio, prendere la macchina a proseguire fino a Beach House. Peccato, però, che quella strada non sia percorribile con la macchina a noleggio, se succede qualcosa l’assicurazione non ci copre. Alla fine ce ne freghiamo e ci andiamo lo stesso, quando ci ricapiterà di andare lì? Anche qui, come in tutti i posto che abbiamo visitato, il parcheggio c’è ed è sempre rigorosamente gratuito. Scendiamo e l’accesso è attraverso un villaggio bellissimo, sempre in mezzo alla foresta. Eccola la spiaggia che aspettavamo con ansia di vedere! Cape Tribulation deve il suo nome alle difficoltà che Captain Cook incontro quando, nel  1770, approdò qui con l’Endeavour perché “questo è il posto da cui cominciarono tutti i problemi”. In realtà, fu la vegetazione selvaggia il vero problema per chi approdò da quelle parti : in questo punto della costa, la foresta arriva fino all’acqua in alcuni tratti e, oggi come allora, i coccodrilli sono i padroni della zona. Le foto che abbiamo fatto non riusciranno mai a rendere giustizia alla bellezza di questa spiaggia, ai suoi colori, alle numerose farfalle che vivono qui, alla sabbia che sembra borotalco. Peccato che anche qui, come in tutte le altre spiagge, ci sia il pericolo meduse e persino il pericolo coccodrilli. Con un occhio chiuso ed uno aperto per controllare l’eventuale presenza di rettili nei paraggi, passiamo due orette a prendere il sole e passeggiare sulla battigia. Le uniche cubo meduse che vediamo sono morte e secche, per fortuna. Di rettili nemmeno l’ombra. Le ore di sole qui sembrano valere il doppio e, nonostante la protezione solare ed ancora un leggero colorito preso ad Eraclea beach, saliamo dalla spiaggia rossissimi. Sulla strada per Palm Cove ci fermiamo a mangiare un panino. Io prendo un Veg Burger, Gas, nonostante la mia totale disapprovazione, prende un panino con il coccodrillo. Non male, anche se a Gas è sembrato di mangiare pollo.
Sono le 16.30 e siamo a Palm Cove. La vediamo di sfuggita cercando il nostro albergo, il Mantra Anphora. Alla reception ci danno la chiave per la stanza 423A e le indicazioni per raggiungerla. Apriamo la porta e con sommo stupore scopriamo che vivremo per un giorno in un mini appartamento super arredato ed accessoriato e con vista sulla piscina centrale! Cucina con penisola, salotto con divano e Tv al plasma, lavanderia con lavatrice ed asciugatrice (e bustine di detersivo e ammorbidente), camera grandissima e bagno con doccia e vasca idromassaggio. Sul tavolo in cucina troviamo il benvenuto dello staff e gli auguri per la nostra luna di miele. Tempo di una doccia e la lavatrice è già in funzione a pieno carico : non abbiamo quasi più nulla di pulito e mancano ancora dei giorni al rientro in patria. Mentre scrivo, l’asciugatrice sta ultimando il suo lavoro….stasera mi tocca stirare!
Sono le 23.22….e l’asse da stiro mi aspetta. Buona notte a tutti!