lunedì 19 settembre 2011

Cape Tribulation e Palm Cove - 19 Settembre 2011

La notte è stata po’ tormentata : i maialini selvatici e tutti i loro amici della foresta, sembravano aver deciso di fare un party fuori dalla nostra porta. Urla, grugniti, rumori vari non ci hanno fatto dormire troppo bene. In più, ad ogni movimento il letto cigolava che era un piacere! La sveglia, incurante della nostra nottata quasi in bianco, suona puntuale alle 7.30. Questa volta la ignoriamo deliberatamente e dormiamo ancora una mezz’ora con gli occhi coperti dalle mascherina della Emirates : oltre ai vari rumori notturni, non esiste nulla che non lasci filtrare la luce del giorno in camera L. Purtroppo il giorno prima non abbiamo avuto il tempo di prendere qualcosa al supermercato (diciamola tutta : non esisteva un supermercato da quelle parti!) e non possiamo sfruttare la nostra mini-cucina. Rifacciamo per l’ennesima volta le valigie :ormai siamo dei veri esperti e riusciamo a sistemare tutto in pochi minuti. Aver  tradito la sveglia ci costa caro, sono le 9.00 e siamo appena usciti dal bungalow. Stasera si dorme a Palm Cove, ma prima è d’obbligo una tappa che già dovevamo fare ieri, Cape Tribulation. La nostra guida  la descrive come meta imperdibile, “là dove la foresta pluviale incontra l’Oceano”. Speriamo di non rimanere delusi dopo una presentazione del genere! Prima di tutto, però, ci fermiamo per colazione e, non essendoci molte alternative in zona, decidiamo di tornare al Crocodylus Village. Alla luce del giorno l’ambiente sembra migliore della sera prima. Non c’è più ombra di pubescenti a piedi scalzi e con i capelli arruffati e l’età media si è decisamente alzata. Ordiniamo due pancake con crema e frutta e due latte macchiato. Ci portano un pancake a testa,  diametro 25 cm. ed altezza 2 cm., con 1 kilo di crema vanigliata piazzata sopra.  La frutta è ananas a pezzetti. Dal bar, invece, ci arrivano un latte macchiato….ed un macchiato! Mi sa che non ci siamo capiti. Il pancake è inaffrontabile per il mio stomaco già debilitato da giorni di dieta molto poco mediterranea e non va giù nemmeno morto. Ne mangio 1 quarto e alzo bandiera bianca. Gas mangia il suo ma, incredibilmente, si rifiuta di finire il mio, deve fare proprio schifo! Vado a pagare e scopro che nel menù non c’era scritto “latte macchiato” ma latte sopra e macchiato sotto…per loro il “latte” è un latte macchiato, ed il “macchiato” è il nostro caffè macchiato. Ok, forse mi sono capita solo io dopo questa spiegazione….poco male, per una volta il caffè non era per niente male, e per 3,50 USD mi sembra anche giusto.
Cape Tribulation dista circa 26 kilometri da Daintree. La strada è come sempre una serpentina che passa tra foresta ed Oceano, il panorama è sempre molto piacevole. Arriviamo e parcheggiamo. La stradina che porta alla spiaggia attraversa un campeggio ed è incredibile : mangrovie a destra e a manca, ruscelli, pappagalli e farfalle. Ci sono anche i coccodrilli e sicuramente serpenti e molto altro, ma noi non vediamo nulla e camminiamo sciolti in mezzo alla natura. La spiaggia è come sempre molto bella, ma manca qualcosa : non ci doveva essere il fiume che sfocia nell’Oceano?? Giriamo in lungo e in largo, ma non c’è traccia del Ryker’s River. Come spesso ci è capitato in questi giorni, una coppia di Australiani ha notato il nostro sguardo perso nella cartina e si è fermata a chiedere se avevamo bisogno di aiuto. Il tipo, guarda caso, ha origini siciliane e mastica qualche parola di italiano. Quando ci da le indicazioni, però, ci parla in inglese “perché qui siamo in Australia e dobbiamo parlare inglese!”. E va beh, basta che ci dica dove andare, a noi va bene anche se parla aborigeno…dobbiamo risalire fino al parcheggio, prendere la macchina a proseguire fino a Beach House. Peccato, però, che quella strada non sia percorribile con la macchina a noleggio, se succede qualcosa l’assicurazione non ci copre. Alla fine ce ne freghiamo e ci andiamo lo stesso, quando ci ricapiterà di andare lì? Anche qui, come in tutti i posto che abbiamo visitato, il parcheggio c’è ed è sempre rigorosamente gratuito. Scendiamo e l’accesso è attraverso un villaggio bellissimo, sempre in mezzo alla foresta. Eccola la spiaggia che aspettavamo con ansia di vedere! Cape Tribulation deve il suo nome alle difficoltà che Captain Cook incontro quando, nel  1770, approdò qui con l’Endeavour perché “questo è il posto da cui cominciarono tutti i problemi”. In realtà, fu la vegetazione selvaggia il vero problema per chi approdò da quelle parti : in questo punto della costa, la foresta arriva fino all’acqua in alcuni tratti e, oggi come allora, i coccodrilli sono i padroni della zona. Le foto che abbiamo fatto non riusciranno mai a rendere giustizia alla bellezza di questa spiaggia, ai suoi colori, alle numerose farfalle che vivono qui, alla sabbia che sembra borotalco. Peccato che anche qui, come in tutte le altre spiagge, ci sia il pericolo meduse e persino il pericolo coccodrilli. Con un occhio chiuso ed uno aperto per controllare l’eventuale presenza di rettili nei paraggi, passiamo due orette a prendere il sole e passeggiare sulla battigia. Le uniche cubo meduse che vediamo sono morte e secche, per fortuna. Di rettili nemmeno l’ombra. Le ore di sole qui sembrano valere il doppio e, nonostante la protezione solare ed ancora un leggero colorito preso ad Eraclea beach, saliamo dalla spiaggia rossissimi. Sulla strada per Palm Cove ci fermiamo a mangiare un panino. Io prendo un Veg Burger, Gas, nonostante la mia totale disapprovazione, prende un panino con il coccodrillo. Non male, anche se a Gas è sembrato di mangiare pollo.
Sono le 16.30 e siamo a Palm Cove. La vediamo di sfuggita cercando il nostro albergo, il Mantra Anphora. Alla reception ci danno la chiave per la stanza 423A e le indicazioni per raggiungerla. Apriamo la porta e con sommo stupore scopriamo che vivremo per un giorno in un mini appartamento super arredato ed accessoriato e con vista sulla piscina centrale! Cucina con penisola, salotto con divano e Tv al plasma, lavanderia con lavatrice ed asciugatrice (e bustine di detersivo e ammorbidente), camera grandissima e bagno con doccia e vasca idromassaggio. Sul tavolo in cucina troviamo il benvenuto dello staff e gli auguri per la nostra luna di miele. Tempo di una doccia e la lavatrice è già in funzione a pieno carico : non abbiamo quasi più nulla di pulito e mancano ancora dei giorni al rientro in patria. Mentre scrivo, l’asciugatrice sta ultimando il suo lavoro….stasera mi tocca stirare!
Sono le 23.22….e l’asse da stiro mi aspetta. Buona notte a tutti!

5 commenti:

  1. Azz figata!!!!beo cio'....And San

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  2. oh no Gas si è fatto un Cocoburger! E' quasi peggiodel Topoburger alla quale ci aveva abituato Stallone!

    Baba

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  3. Ciao sposi! Ma come stiri anche in luna di miele?che bellissimi posti state vedendo?qui oggi super temporale 15gradi ma sicuramente x domenica che rientrate sara'bello...anzi a che ora arrivate?mi raccomando giro al super mercato ci vuole ehehe...e con lo shopping?mi raccomando con gli aggiornamenti aspetto prox Puntate un bacio))))))))))

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  4. più tardi vi aggiorno sulla giornata di oggi, siamo in un posto pazzesco in mezzo alla foresta!!! Miki,stiamo vedendo dei posti fantastici, non pensavamo fosse così selvaggio qui ^_^. Stamattina shopping a Kuranda, ho fuso la carta di credito hahahahahahaha Baci a tutti!!!!!

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  5. Ciao ragazzi!! più tardi vi aggiorno sulla giornata di oggi, siamo arrivati in un posto pazzesco in mezzo alla foresta! stamattina shopping selvaggio (nel senso che abbiamo acquistato prodotti originali aborigeni hehehehe), abbiamo fuso la carta di credito!!! Miki, ho dovuto fare 2 lavatrici e strirare, non avevamo più niente di decente e pulito da mettere!!!un bacio a tutti!!!!!

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