mercoledì 21 settembre 2011

Da Mission Beach ad Airlie Beach - 21 Settembre 2011

L'alba vista dal Sanctuary - h. 6.15 a.m.
Ieri sera ho finito di aggiornare il blog subito dopo cena e pensavo saremmo andati a letto subito, ma non è stato così. La zona lettura e relax del Sanctuary offre, oltre ad un buona varietà di libri, anche giochi in scatola, una chitarra e un mazzo di carte da scala 40. Come resistere ad una sfida in mezzo alla foresta pluviale? Gas recupera le carte e mescola. Nel farlo, qualche carta si sbriciola ed un leggero pulviscolo ricopre una parte del divano in pelle marrone. Mi sa che non vengono utilizzate da almeno una decina d'anni...
Ci guardiamo intorno : sono solo le nove di sera, ma a parte noi ed il proprietario, gli altri ospiti sono già tutti a letto. Gli chiedo se deve chiudere e mi risponde che noi possiamo restare lì quanto vogliamo ; ci fa vedere come spegnere le luci e va a letto. Restiamo 5 minuti a stupirci per il fatto che non viene chiusa nessuna porta, a parte quella dove c'è la cassa. Anzi, l'ingresso non ha nemmeno una porta ed i finestroni che conducono nella balconata in legno hanno tutte le vetrate aperte. Potenzialmente chiunque potrebbe entrare, rubare qualsiasi cosa ed andarsene indisturbato. Di fatto, a nessuno verrebbe mai in mente di farlo. Sarà il nome, ma al Sanctuary si respira un'aria un pò mistica e, secondo me, viene percepita da chiunque abbia la fortuna di capitarci. 
La partita inizia e insieme a lei anche le nostre risate. Con un occhio controlliamo le carte e con l'altro teniamo d'occhio una gran varietà di insetti e di altri animali. Una rana colorata giace placidamente su uno dei tavoli del ristorante; un cavalletta gigantesca vola sopra le nostre teste e si sposta da un muro all'altro; uno strano insetto mi si appoggia sulla spalla, lo guardo e caccio quasi un urlo : sembra un piccolo scorpione! in realtà crediamo fosse una specie di falena, ma molto più grossa...e sinistra! la partita finisce 3 a 2 per Gas. Ho perso per colpa degli insetti, non c'è dubbio. 
Sono le 22.30 e andiamo a dormire. Il primo quarto d'ora dentro la palafitta lo passo facendo bonificare il locale a Gas. Da sotto le lenzuola lo dirigo nella ricerca di insetti, ragni e qualsiasi altro ospite indesiderato. Dopo aver educatamente messo alla porta una cavalletta, Gas riesce finalmente a mettersi a letto e mi trova avvolta nelle lenzuola come una larva, con solo il viso scoperto. Lì dentro non entra nemmeno una formica, ma la precauzione non è mai troppa! Gas mi guarda con compassione, spegne la luce e dorme dopo 10 secondi. Io, da dentro il mio bozzolo, faccio altrettanto. Ad una certa ora della notte mi sveglio ed il caldo mi costringe ad uscire da sotto le lenzuola. Un'arietta leggera entra dalla rete che ci circonda e mi rinfresca : finalmente mi godo l'esperienza di dormire in mezzo ad una foresta antichissima e in compagnia dagli animali che la abitano. Animali che sembrano essere tantissimi lì fuori! sentiamo versi di tutti i generi, tra i quali una specie di risata fortissima. Gas pensava fosse un gruppo di ragazzi che faceva baldoria...dietro alla testiera del letto ogni tanto si sente un fruscio sull'erba. C'è una vita frenetica di notte, e noi siamo nel cuore della festa. Con un occhio aperto ed uno chiuso, mi rimetto a dormire. Questa volta la sveglia non suona nemmeno e alle 6 e poco più io e Gas siamo in piedi con le macchine fotografiche in mano : non vogliamo perderci l'alba, è la prima che riusciamo a vedere. Andiamo nello stabile principale e saliamo le scale che, dalla zona cucina, portano alla hall. Da lì il panorama è incredibile e certamente avremo modo di fare delle belle foto. Appena arrivati in cima, Gas farfuglia qualcosa a proposito del Casuario. Certo, come no, dice di avere appena visto un casuario zampettare sul sentiero. Hehehehehehe sono 10 gg. che cerchiamo di vederne uno ed ora pretende di farmi credere che è lì a due passi da noi!! ridendo, arrivo in cima alle scale...e vedo un casuario!!! anzi, ce ne sono addirittura due! non capiamo più nulla! questa specie di struzzo nero è lì davanti a noi che si fa una passeggiata tra le palafitte e becca un pò d'acqua da un vaso. Non riusciamo a crederci : le strade sono piene di cartelli che avvertono della presenza di questi timidi uccelli, ma noi non abbiamo mai avuto la fortuna di vederne uno. Ora davanti a noi ce ne sono addirittura due e ci osservano un pò incuriositi e un pò in allerta. Arriva una coppia di americani che si dirige verso il bagno.Tentiamo inutilmente di fargli capire a gesti che non è il caso che procedano, ma è troppo tardi : girano l'angolo e quello che a noi sembra il maschio, gli si piazza davanti. Leggiamo il panico dietro gli occhiali del tipo, avere un casuario a meno di 1 metro non è una bella cosa. Lo sperone che hanno in testa e che, forse, usano per farsi spazio in mezzo alla vegetazione, ha anche ucciso delle persone. E' il maschio che cova le uova e le protegge da ogni pericolo, e guarda caso questa è la stagione degli amori! i due signori arretrano molto lentamente e si buttano in mezzo alla vegetazione per mimetizzarsi. Se non fosse che la situazione è davvero rischiosa, ci sarebbe da farsi una gran risata. Il maschio non li perde d'occhio e li tiene sotto tiro per almeno 5 minuti, fermo immobile. La femmina, nel frattempo, resta indietro di qualche metro ed osserva. Gas, incurante del momento drammatico che marito e moglie stanno vivendo in mezzo alla foresta, scatta foto a raffica, sia al simil struzzo che a loro...il pericolo rientra e la coppietta piumata continua la passeggiata romantica scendendo il sentiero. Gli americano sono salvi e noi abbiamo finalmente visto due esemplari di questo stranissimo uccello in via di estinzione.
Vogliamo partire prestissimo, oggi ci aspettano 600 kilometri per arrivare ad Airlie Beach e dobbiamo riconsegnare la macchina entro le 5 del pomeriggio. La colazione viene servita molto in ritardo e, alla fine, riusciamo a farci portare al parcheggio solo alle 9.00.  Per recuperare il tempo perduto, decidiamo di non fare soste se non strettamente necessarie. Il viaggio è lungo e spesso interrotto per via di lavori sul manto stradale, la strada è una sola e non abbiamo alternative. A dieci, quindici minuti di coda alla volta, le ore si allungano a dismisura. Siamo stanchi e si vede;cerco di stare sveglia per fare compagnia a Gas, ma non ho nemmeno la forza di parlare. Guardo fuori dal finestrino e vedo il paesaggio mutare di continuo : ad ogni viaggio in macchina, vediamo un'Australia diversa e questa cosa ci affascina moltissimo. Ormai siamo quasi arrivati, siamo a 40 kilometri da Airlie Beach e sembra che non ci siano altri stop per lavori in corso. Col morale un pò più alto, ripassiamo mentalmente le cose da fare all'arrivo. Dopo un paio di kilometri, notiamo del fumo salire dalla foresta. Abbiamo visto questa cosa altre volte, ma ora ci sembra diverso. Il fumo sale e si fa sempre più denso, notiamo dei rallentamenti. Ad un certo punto la colonna di macchine si ferma : di fronte a noi ci sono delle fiamme altissime ed il fumo, diventato nero, ricopre il cielo. Da dentro la macchina osserviamo questo spettacolo impressionante : ambulanze, vigili del fuoco, polizia ci sfilano di fianco. Non capiamo bene cosa sia successo, fatto sta che passa quasi mezz'ora e siamo ancora tutti fermi. Finalmente ci fanno passare e possiamo proseguire il viaggio. L'odore di bruciato ha invaso l'abitacolo e ci bruciano le narici.
Un pò affumicati, arriviamo ad Airlie Beach : sono quasi le 5 del pomeriggio e siamo in viaggio da più di 7 ore. Troviamo senza difficoltà il Club Crocodile che ci ospiterà per i prossimi due giorni. Il posto non è tra i più belli che abbiamo visto in questi giorni, ma non è male. Lasciamo le valigie in camera e, dal momento che dobbiamo restituire la macchina ad Europcar, andiamo a fare due passi in centro.
Airlie  Beach è una piccola località turistica con una via centrale e molti negozi e locali. Passando notiamo il porto ed i mega yacht attraccati. Però... Oggi abbiamo saltato il pranzo e la fame comincia a farsi sentire, quindi decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. Non abbiamo pazienza di controllare i prezzi sui menù esposti, e ci dirigiamo verso il primo Mc Donald che troviamo. Il locale non si distingue certo per l'igiene, e quasi mi pento di non aver speso 22 dollari per una pizza margherita! alla fine mangiamo un panino appoggiando mezza natica sulla sedia e nemmeno un gomito sul tavolo. So già che la nostra leggerezza mi costerà almeno un mega bubbone sul viso domani mattina...
Per tornare in albergo, non potendo più contare sull'auto, prendiamo un taxi. Il nostro autista è una donna e la macchina è proprio da signora! USD 9,50 e siamo in albergo. Una bella doccia e finalmente un letto...domani mattina la sveglia suonerà di nuovo presto, alle 8.00 si parte per le Whitsundays, il mio sogno!
Il Cassowary
Buona notte tutti ;-)

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