lunedì 19 settembre 2011

Daintree Forest - 18 Settembre 2011

Uno scorcio del Mossman River
Non vogliamo proprio dormire in questa vacanza…anche oggi sveglia alle 7.00! ad onor del vero, alle sette è suonata solo per Gas che si è alzato lavato e sbarbato ed è tornato in camera che ancora dormivo alla grande. La nottata non è stata meravigliosa : dei ragazzi hanno confuso il nostro piano con un mercato rionale e alle 4.00 schiamazzavano in corridoio come se fosse stato pieno giorno. Sonno interrotto e tante maledizioni al loro indirizzo…alle 6.50 replica. A questo punto mi alzo dal letto come una furia ed esco in corridoio così come sono : magliettina, mutande, capelli per aria ed occhiaie fino alle caviglie. Ho detto poche cose, ma credo che sia stato soprattutto il mio aspetto a farli smettere immediatamente ^_^. Scendiamo per la colazione, oggi non ci va di girare 20 minuti per trovare un bar che faccia colazioni normali e non delle “colesteroliche” uova con bacon. Alla fine scopriamo che proprio dove alloggiamo, per soli 10 USD,  si possono mangiare dei semplicissimi toast con burro e marmellata e un caffè non degno di questo nome. Scegliamo il posto migliore, fronte piscina, consumiamo la colazione e facciamo il check-in out. Addio camera A305, ci mancherai!  Poco dopo le 8.20 siamo già in macchina diretti verso la Daintree Forest.  
Come al solito non riusciamo ad arrivare a destinazione senza fare deviazioni : oggi tocca al Mossman National Park. Il parcheggio è semi-deserto e la cosa non ci dispiace affatto. Zainetti in spalla e si comincia a camminare in mezzo alla foresta pluviale. Ci eravamo già stati, in un’altra zona, ma qui è davvero un’altra cosa : la vegetazione è, se possibile, ancora più fitta e ancora più selvaggia. A tratti, il rumore delle foglie mosse dall’aria ci spaventa : da queste parti non è così difficile incontrare animali pericolosi né rischiare grosso sfiorando semplicemente una pianta urticante.  Pur restando sempre un po’ all’erta, ci godiamo la nostra camminata. Il sentiero ci porta al ponte sospeso sul fiume e la traversata dall’altra parte della riva mi fa una certa impressione : ad ogni passo il ponte balla! Arrivo dall’altra parte senza mai guardare in basso.  Gas se la ride ed immortala le mie facce…tornando verso il parcheggio scendiamo verso il fiume ed il paesaggio è a dir poco stupendo : l’acqua ha tutte le sfumature del verde ed è trasparentissima. Disseminate in mezzo all’acqua ci sono rocce bianche di varie forme e misura. Laguna Blu ci fa un baffo! Concludiamo la passeggiata e torniamo alla macchina. Usciti dal parco riconsultiamo la nostra cartina e decidiamo di fermarci al Bruce Belcher’s Daintree River Cruises. Per 25,00 USD a testa, facciamo un giro di un’ora lungo il fiume Daintree alla ricerca di coccodrilli, serpenti ed uccelli. Vediamo tanti coccodrilli cuccioli, (8-12-20 mesi) e qualche bel esemplare di 3-4 metri. Ci fanno vedere anche qualche nido in mezzo alle mangrovie e vediamo un Green Snake allungato su un ramo. Intorno a noi volano come razzi delle rondinelle colorate : da una decina d’anni hanno eletto a residenza privata un angolo dell’imbarcazione con cui stiamo navigando. Ogni tanto, arrivano e ci volano di fianco o sopra la testa ad una tale velocità che risulta impossibile fare foto a fuoco. Cerchiamo tra le rive qualche pitone, ma niente da fare. Il giro è finito, si rientra. Per chi come noi ha fatto il tour delle 12.00, è previsto un piccolo pranzo : una Beef Pie ed una bibita a scelta. Provo ad affrontare il tortino di carne ma, oltre ad essere bollente, ha anche un aspetto che mi ricorda la carne per i gatti. Sarà stata l’autosuggestione, ma il boccone fatica a scendere…non è per me! Cedo la mia parte a Gas che, come al solito, non disdegna e trangugia. Ringraziamo e ripartiamo. Lo stomaco gorgoglia ma sono fiduciosa che, strada facendo, troveremo un supermercato o un posto dove mangiare qualcosa di decente. ..
Piccolo di 12 mesi
La strada che porta verso Daintree Forest e Cape Tribulation passa per lo più in mezzo alla foresta ed è molto piacevole da percorrere.  Per attraversare il Daintree River prendiamo il ferry : forse 40 secondi di traversata, USD 22,00 andata e ritorno. Mi verrebbe da dire me co….paghiamo e passiamo dall’altra parte del fiume.  I segnali stradali si sprecano e Gas necessita di tutta la mia concentrazione e collaborazione per riuscire a guidare senza infrangere la legge, evitando cadute di sassi, passaggi di Cassowary  (mai visto uno nemmeno per sbaglio), cercando di non investire canguri saltellanti, arrivando a velocità moderata sui dossi con i sassi in cima, andando a 40 all’ora in alcuni punti e 100 subito dopo. Pochi kilometri di strada a concentrazione elevatissima! Probabilmente  affaticati dall’ultimo tratto di strada, non riusciamo a trovare il Daintree Bungalow…accidenti, eppure le indicazioni sono chiarissime! Gira e rigira, Gas nota casualmente la strada giusta e la imbocca con sicurezza : è proprio lei! Pochi minuti dopo siamo parcheggiati vicino al nostro bungalow.  Sono le 14.30 e ci troviamo in località Cow Bay. Il posto è come lo avevamo visto su internet, bungalow in legno costruiti su palafitte in mezzo alla foresta. Ad aspettarci non c’è il proprietario ma una lavagnetta di legno su cui ci viene indicato il nostro alloggio, “Gastone Cabin #1”. Andiamo a vedere e troviamo le chiavi sulla porta. All’interno c’è tutto quello che ci serve : un letto, un tavolo con le sedie, una mini cucinetta con qualche pentola e l’immancabile bollitore, un bagno e degli asciugamani che finalmente sanno da bucato e non da disinfettante per comunità. Tutto in legno, tutto pulito, tutto in ordine. Perfetto! Lasciamo giù le valigie e andiamo in spiaggia un paio d’ore. La Cow Bay si trova a circa 1 kilometro da noi e la quantità di mucche al pascolo che vediamo strada facendo danno un senso al suo nome . La spiaggia è di sabbia corallina e, come sempre, quasi deserta. Ci stendiamo nell’unico posto al sole che c’è a quell’ora (il sole cala alle nostre spalle, non verso l’Oceano) e cerchiamo di riposarci un po’. L’aria è molto fastidiosa e ci rende impossibile rimanere stesi. Dopo pochissimo, l’olio protettivo che abbiamo messo per evitare di scottarci, diventa una specie di attira sabbia : in 5 minuti sembriamo carta vetrata! Nel frattempo, a farci compagnia, arrivano dei ragazzi hippy con 6 cani al seguito, 3 pittbull e 3 di non so quale razza. I cani giocano e si rincorrono, ci divertiamo a guardarli. I loro proprietari sono mezzi fatti e mezzi ubriachi, ma sono gentili, ci sorridono e ci offrono anche un drink che non accettiamo. Il sole scende sempre di più e preferiamo non rimanere in spiaggia al tramonto, è poco prudente dal momento che la zona è habitat di coccodrilli. Tiriamo su le nostre quattro cose e andiamo a farci una doccia. Finalmente conosciamo il proprietario del Daintree Forest Bungalow, un certo Eddy. E’ un tipo simpatico, sulla cinquantina. Ci spiega un paio di cose su come funziona lì e ci da qualche dritta per la cena e la colazione del giorno successivo : Daintree non è esattamente un posto che offre molto da questo punto di vista. Alla fine decidiamo di cenare al Crocodylus Village, è a pochi metri da noi e sembra essere poco costoso. Sono le 18.30 e siamo seduti a tavola, pazzesco. Qui l’orario di cena è 18.30/20.30, poi tutti a casa. Il posto è piuttosto indescrivibile : nel mezzo della foresta , reception, ristorante, alloggi sono tutti in legno e ben mimetizzati in mezzo alla natura. E’ un posto alla buona, senza pretese, ma ha un suo indiscutibile fascino e stile. Prendiamo posto ed ordiniamo due piatti tra quelli proposti nel menù del giorno. Per Gas una specie di zuppa con noodles e frutti di mare (che fa quasi fatica a mangiare), per me pollo arrosto con patate (discreto). Per accompagnare il tutto, prendiamo due birre australiane. Il cibo sembra fatto in casa, ma i gusti sono distanti anni luce dai nostri purtroppo.  Il prezzo è onestissimo e, alla fine, esageriamo e prendiamo anche il dolce, una torta al cioccolato ed un cheesecake con  frutti tropicali, per niente male. Mentre mangiamo, ci guardiamo intorno e l’ambiente assume sempre più le sembianze di una comune : diciottenni a piedi scalzi leggono stesi su divani assortiti posizionati sotto una tettoia o mangiano yogurt e cereali in posizione yoga sulle panche. Età media forse 20 anni. La cosa divertente è che né io né Gas ci sentiamo fuori luogo J. Con la pancia piena e l’alito da cipolla (la mettono ovunque…) torniamo al bungalow dove, 1 ora dopo, crolliamo dal sonno. Prima di chiudere gli occhi, notiamo un piccolo geko che gira per la camera, ma la stanchezza è tale per cui, addormentandoci, ci auguriamo solo che non decida di camminarci in fronte. Sono le 22.30, buona notte!

2 commenti:

  1. chissà perchè ancora prima di leggere sapevo che avresti urlato dietro a quei poveri giovani!!
    ... e un'altra cosa: mai rifiutare un drink da un hippie!

    baci
    baba

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  2. ...baby, posso spiegare tutto...dopo giorni di sveglia alle 7.00/7.30, il mercato rionale fuori dalla camera alle 4.00 del mattino irriterebbe anche un placido koala! per quanto riguarda il drink...temo fosse più di semplice alcool :-))))

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